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  1. belfagor

    AMAP : DA UNO SCANDALO ALL’ ALTRO
    Non è un bel momento per l’azienda partecipata del Comune.
    Prima lo scandalo del depuratore di Acqua dei Corsari che non solo non depurava ma contribuiva ad inquinare il mare della Costa sud.
    Poi l’esposto alla Procura della Repubblica di due deputati regionale per far rimborsare ai cittadini i soldi per la mancata depurazione
    “ L’ AMAP avrebbe saputo ma ha continuato ad incassare, con le bollette, la quota relativa alla depurazione.”
    Ora spunta un altro scandalo .
    C’è anche l’AMAP di Palermo tra le aziende dell’acqua che non si sarebbero adeguate alle disposizioni in merito alla prescrizione biennale, come previsto dalle delibere di Arera del 2020.
    Che cosa è questa prescrizione?
    Le Delibere ARERA n. 547 del 2019 e n. 186 del 2020 prevedono infatti che i gestori informino gli utenti della presenza in bolletta di crediti di cui può essere eccepita la prescrizione e inviino un apposito modulo per permettere di esercitare tale facoltà.
    Cioè i gestori devono comunicare che in bolletta ci sono anche consumi di oltre 2 anni fa a causa di emissioni tardive di fatture di conguaglio
    In parole povere i cittadini non devono pagare consumi riferiti a oltre due anni fa: dunque possono richiedere, su un apposito modulo, la prescrizione di tali importi riferiti a consumi idrici risalenti ad oltre due anni dalla data di emissione della bolletta.
    In base a diverse segnalazioni di associazioni di consumatori e di utenti e dalle informazioni acquisite dagli stessi gestori, è emerso che numerose società attive nei servizi idrici non avrebbero applicato in modo corretto la prescrizione biennale
    Per questo l’Antitrust ha avviato una serie di istruttorie e se le violazioni venissero accertate anche AMAP potrebbe vedersi arrivare decine di azioni di rivalsa dalle associazioni dei consumatori o da singoli cittadini per far ottenere agli utenti il rimborso delle somme ingiustamente pagate.
    Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM):
    “Il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione breve appare idoneo ad indurre indebitamente i consumatori a corrispondere importi, spesso ingenti, relativi a consumi prescritti e in tal modo vanifica gli effetti che la nuova disciplina intende contrastare, ovvero l’emissione tardiva di fatture di conguaglio relative a consumi risalenti ad oltre due anni”.
    Troppo spesso l’inefficienza di tali aziende, che spesso non controllavano e non riscuotevano per anni i consumi e poi inviavano fatture di conguaglio relative a consumi risalenti ad oltre due anni, aveva creato seri problemi ai cittadini.

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